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Stefano Fontanesi, ideatore della camminata metabolica: “porto l’allenamento fuori dalla palestra”


L’allenamento in palestra può diventare un ostacolo per molte persone, talvolta impaurite dall’ambiente dei club sportivi o semplicemente imbarazzate dal “confronto” con fisici più atletici. Stefano Fontanesi, allenatore con vasta esperienza nel mondo dell’atletica, già da titolare di una delle più importanti strutture sportive di Reggio Emilia, aveva cercato di risolvere il problema creando allenamenti alternativi all’interno delle palestre. “Mi ero accorto che alcuni ancora, nonostante le proposte, non entravano nelle strutture chiuse prediligendo passeggiate o corsette all’aperto”. La classica camminata non sempre riesce a portare tutti i benefici che di un vero allenamento e addirittura se svolta in maniera non corretta può persino potare danni. Da qui l’idea dell’elaborazione di una nuova disciplina, la camminata metabolica.




“Grazie allo studio dei movimenti del corpo, si possono migliorare i difetti posturali rivedendo le azioni del cammino, partendo dal piede e arrivando ai muscoli del collo”. Fontanesi, già collaboratore presso l’Università di Padova e di Firenze per gli studi sui protocolli e gli esercizi d’allenamento, ha elaborato un metodo alternativo all’uso dei pesi e dei bilancieri e alla portata di tutti che, allo stesso tempo, porta grandi benefici all’organismo. Non una semplice passeggiata, ma una tecnica elaborata su nuovi paradigmi di training. “La normale camminata non presta attenzione all’allenamento di caviglie, polpacci e glutei, mantenendo per giunta alcune negatività quali, ad esempio, lo sguardo rivolto verso il basso”, spiega coach Fontanesi. “Con la camminata metabolica è possibile correggere le posizioni errate, prendendo in considerazione 6 livelli del corpo umano, così migliorando l’esercizio rivolto alle aree del fisico per raggiungere il massimo risultato”. La camminata metabolica si svolge in spazi aperti e accessibili a tutti, come i parchi, rispettando il distanziamento tra le persone. Grazie all’ascolto in cuffia delle indicazioni del trainer, presente sul posto, si attivano gli addominali profondi, si regola la posizione delle spalle e si potenziano i muscoli cervicali, raggiungendo gli stessi risultati che si possono avere con l’allenamento in palestra. “Con questa tecnica — continua Fontanesi — la colonna vertebrale tende a riallinearsi e si assiste ad un reclutamento muscolare maggiore, di conseguenza aumentando il dispendio energetico”.

Il metodo di Stefano Fontanesi prevede la dotazione di cuffie speciali per l’ascolto delle fasi di preparazione atletica, alternando speciali suoni che vanno a stimolare diverse aree del cervello. All’allenamento con la tecnica della camminata metabolica si aggiunge uno “strumento” ideato da Fontanesi: una speciale cinghia (F-BAND) con 2 manici morbidi alle estremità che regge fino a 400 kg studiata appositamente per questa tipologia di esercizio. “L’obiettivo — aggiunge l’allenatore — è modificare le cattive abitudini in buone abitudini. La F-BAND permette di fare esercizi molto semplici anche durante le nostre attività quotidiane: sfruttando il condizionamento neuro-motorio, il suo uso diventa replicabile. Una piccola buona abitudine — conclude il trainer — ripetuta con costanza durante la giornata, diventa piacevole e porta un grande miglioramento della nostra salute”.